Il Partito radicale
Nonviolento Transnazionale e Transpartito
ONG con Status Consultivo Generale di
prima categoria presso l'ECOSOC delle Nazioni Unite
Ecco in sintesi per chi ancora non li conoscesse
i valori fondamentali del P.R.N.T.T.
i valori fondamentali del P.R.N.T.T.
Un partito democratico, non una chiesa.
Per
iscriversi basta pagare la quota annuale. Nessuno deve essere accettato.
Nessuno può essere espulso. Si è Radicali anche se iscritti ad altro partito.
E' uno strumento per affermare progetti e ideali, non una chiesa, non un
esercito. E' un partito che può chiudere: se non ci sono energie e denaro
sufficienti.
Vi è una sola condizione per iscriversi al Partito Radicale:
versare la quota. Non vi sono probiviri né commissioni che possano accettare o
meno l'iscrizione.
Nessuno può sindacare sul comportamento dell'iscritto o
espellerlo.
Non vi è neppure incompatibilità con l'iscrizione ad un altro
partito ma anzi è auspicata: un democratico, infatti, ci sembra che possa e
debba essere anche “Radicale'', non solo “Radicale''.
E' infatti un Partito non concorrente di nessun altro,
soprattutto rispetto a partiti nazionali. I suoi obiettivi sono assolutamente
diversi: è un partito di ideali, di progetti e di battaglie, non un partito
elettorale e di potere.
Proprio a questo fine ha deciso, di non partecipare, in quanto tale, ad alcuna competizione elettorale.
Ha nel suo emblema il volto di Gandhi perché vuole affermare che
la nonviolenza politica è l'attuale incarnazione della tolleranza laica e della
democrazia politica.
E' insomma una sorta di WWF dei diritti umani, una libera
associazione di persone che intende perseguire obiettivi di democrazia oltre le
frontiere, oltre i partiti, oltre i confini della politica tradizionale.
E' un Partito di “servizio'', aperto a tutti e gestito da individui liberi e che tali restano nel Partito Radicale.
Una sorta di autobus dove chi paga il biglietto - la tessera -
ha il diritto di compiere fino in fondo, se vuole, il percorso pagato: il
diritto, e non l'obbligo.
Il Partito non postula infatti nessuna disciplina: le sue
delibere non sono vincolanti che per i “dirigenti'' che vengono rinnovati ogni
anno e non per gli iscritti.
L'iscrizione è annuale, così come la vita del partito è annuale.
Con il suo Congresso, a cui tutti gli iscritti hanno il diritto di partecipare
e di votare, di fatto il Pr si costituisce o si ricostituisce ogni anno sulla
base delle decisioni adottate a maggioranza dei due terzi dei votanti. Su
questa base ogni iscritto decide se rinnovare o meno la sua adesione.
Il Partito poi non è in alcun modo legittimato a “rappresentare''
i suoi iscritti, la loro umanità, le loro idee, i loro interessi generali.
Un partito democratico, per noi, è uno strumento, un utensile,
non una chiesa, una etnia, un esercito.
I nostri “dirigenti'', in quanto tali, possono solamente
realizzare l'obiettivo annuale, deciso dal Congresso degli iscritti, ma mai “rappresentarci''.
E' quindi un partito “difficile'': non ci sono ordini da
eseguire o ideologie totalizzanti e rassicuranti da sbandierare o “poltrone''
di potere da occupare.
Ci si iscrive per sostenere idee, progetti e battaglie
politiche.
Si è militanti del Partito Radicale per affermare le proprie
convinzioni, le proprie speranze.
E' un Partito “caro'', con una quota d'iscrizione minima che
probabilmente è la più cara fra quelle richieste dagli altri partiti del mondo.
E' la garanzia della sua autonomia, la ragione della sua forza:
solo un Partito che “vale'' per i propri iscritti almeno quanto sono disposti a
spendere, ogni giorno, per un giornale, può pretendere di rappresentare grandi
ideali.
E' un Partito povero, con strutture minime, quelle essenziali.
Perché ha scelto di spendere almeno l'80% delle risorse finanziarie per
l'attività politica e non per gli stipendi o per sedi lussuose. Può quindi
decidere in ogni momento la sua completa conversione perché non ha posizioni di
potere da tutelare, “beni'' da salvaguardare.
Può anche chiudere: se non vi sono energie e denaro, conseguente
alle iscrizioni e sottoscrizioni, sufficienti per alimentarlo e sostenerlo.
Se dopo aver letto tutto questo non hai ancora preso la tua decisione di sostenere un Partito come questo ti aspettiamo più avanti quando ti sarai guardato meglio intorno e avrai compreso che forse c'è ancora una speranza e quella sei tu con le tue idee, la tua voglia di contribuire al cambiamento in prima persona mettendo in gioco te stesso senza continuare a delegare altri che lo facciano per te.
Noi da parte nostra non possiamo quindi fare altro che salutarti con un:
Arrivederci a presto.
On. Matteo Mecacci Vice-Presidente |
On. Marco Perduca Vice-Presidente |
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