martedì 9 ottobre 2012

Partito Radicale

 
 
Il Partito radicale

Nonviolento Transnazionale e Transpartito

ONG con Status Consultivo Generale di prima categoria presso l'ECOSOC delle Nazioni Unite
 
Ecco in sintesi per chi ancora non li conoscesse
i valori fondamentali del P.R.N.T.T.
 

Un partito democratico, non una chiesa.


Per iscriversi basta pagare la quota annuale. Nessuno deve essere accettato. Nessuno può essere espulso. Si è Radicali anche se iscritti ad altro partito. E' uno strumento per affermare progetti e ideali, non una chiesa, non un esercito. E' un partito che può chiudere: se non ci sono energie e denaro sufficienti.

Vi è una sola condizione per iscriversi al Partito Radicale: versare la quota. Non vi sono probiviri né commissioni che possano accettare o meno l'iscrizione.

Nessuno può sindacare sul comportamento dell'iscritto o espellerlo.

Non vi è neppure incompatibilità con l'iscrizione ad un altro partito ma anzi è auspicata: un democratico, infatti, ci sembra che possa e debba essere anche “Radicale'', non solo “Radicale''.

E' infatti un Partito non concorrente di nessun altro, soprattutto rispetto a partiti nazionali. I suoi obiettivi sono assolutamente diversi: è un partito di ideali, di progetti e di battaglie, non un partito elettorale e di potere.
 


Proprio a questo fine ha deciso, di non partecipare, in quanto tale, ad alcuna competizione elettorale.

I suoi militanti sono evidentemente liberi di candidarsi in qualsiasi lista elettorale o di costituirla.

Ha nel suo emblema il volto di Gandhi perché vuole affermare che la nonviolenza politica è l'attuale incarnazione della tolleranza laica e della democrazia politica.

E' insomma una sorta di WWF dei diritti umani, una libera associazione di persone che intende perseguire obiettivi di democrazia oltre le frontiere, oltre i partiti, oltre i confini della politica tradizionale.

E' un Partito di “servizio'', aperto a tutti e gestito da individui liberi e che tali restano nel Partito Radicale.

Una sorta di autobus dove chi paga il biglietto - la tessera - ha il diritto di compiere fino in fondo, se vuole, il percorso pagato: il diritto, e non l'obbligo.

Il Partito non postula infatti nessuna disciplina: le sue delibere non sono vincolanti che per i “dirigenti'' che vengono rinnovati ogni anno e non per gli iscritti.

L'iscrizione è annuale, così come la vita del partito è annuale. Con il suo Congresso, a cui tutti gli iscritti hanno il diritto di partecipare e di votare, di fatto il Pr si costituisce o si ricostituisce ogni anno sulla base delle decisioni adottate a maggioranza dei due terzi dei votanti. Su questa base ogni iscritto decide se rinnovare o meno la sua adesione.

Il Partito poi non è in alcun modo legittimato a “rappresentare'' i suoi iscritti, la loro umanità, le loro idee, i loro interessi generali.

Un partito democratico, per noi, è uno strumento, un utensile, non una chiesa, una etnia, un esercito.

I nostri “dirigenti'', in quanto tali, possono solamente realizzare l'obiettivo annuale, deciso dal Congresso degli iscritti, ma mai “rappresentarci''.

E' quindi un partito “difficile'': non ci sono ordini da eseguire o ideologie totalizzanti e rassicuranti da sbandierare o “poltrone'' di potere da occupare.

Ci si iscrive per sostenere idee, progetti e battaglie politiche.

Si è militanti del Partito Radicale per affermare le proprie convinzioni, le proprie speranze.

E' un Partito “caro'', con una quota d'iscrizione minima che probabilmente è la più cara fra quelle richieste dagli altri partiti del mondo.

E' la garanzia della sua autonomia, la ragione della sua forza: solo un Partito che “vale'' per i propri iscritti almeno quanto sono disposti a spendere, ogni giorno, per un giornale, può pretendere di rappresentare grandi ideali.

E' un Partito povero, con strutture minime, quelle essenziali. Perché ha scelto di spendere almeno l'80% delle risorse finanziarie per l'attività politica e non per gli stipendi o per sedi lussuose. Può quindi decidere in ogni momento la sua completa conversione perché non ha posizioni di potere da tutelare, “beni'' da salvaguardare.

Può anche chiudere: se non vi sono energie e denaro, conseguente alle iscrizioni e sottoscrizioni, sufficienti per alimentarlo e sostenerlo.
 
Se dopo aver letto tutto questo non hai ancora preso la tua decisione di sostenere un Partito come questo ti aspettiamo più avanti quando ti sarai guardato meglio intorno e avrai compreso che forse c'è ancora una speranza e quella sei tu con le tue idee, la tua voglia di contribuire al cambiamento in prima persona mettendo in gioco te stesso senza continuare a delegare altri che lo facciano per te.
 
Noi da parte nostra non possiamo quindi fare altro che salutarti con un:
 
Arrivederci a presto.
 
On. Marco Pannella
Presidente del Senato
Demba Traoré
Segretario
Sergio Stanzani
Presidente d'Onore
On. Maurizio Turco
Tesoriere




 
 

On. Matteo Mecacci
Vice-Presidente
On. Marco Perduca
Vice-Presidente


 

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